Durante il secondo conflitto mondiale e in particolare nella “Battaglia d’Inghilterra” (settembre 1940), uno dei target per abbassare le difese del Regno Unito fu il bombardamento di Londra. Inizialmente colpirono le sedi militari, per poi spostarsi sul resto della città, con una conseguente distruzione che ancora oggi, viene ricordata il 7 settembre, data dell’inizio della fine di una città storica e profondamente legata alle tradizioni.
Londra subì ingenti danni tanto da prendere in mano le sorti della città e ricostruirla ex novo dopo gli scontri e i bombardamenti che seppur siano stati dichiarati alla storia come “non ingenti” per evitare di scoprire un fianco, durante la rovinosa guerra, avevano rotto il cuore pulsante della città. E fino alla conclusione della seconda guerra mondiale, nessuno parlò di ricostruzione, ma solo di attesa. Una lunga attesa durata cinque anni dal primo bombardamento.
Londra fu divisa in undici distretti e cancellati i nomi storici dei classici quartieri (Notting Hill, Holborn, Greenwich e via di seguito) dopo la conclusione del conflitto mondiale, si rimboccò le maniche per rendere la città più sicura – appetibile e incredibilmente moderna, secondo i tempi. La ricostruzione a tavolino rese onore ai personaggi storici inglesi: ogni distretto avrebbe avuto una storia legata al suo patrono e un tema. Ogni distretto avrebbe avuto zone per i cittadini, ma avrebbe avuto anche una significativa svolta. Nascono i colori, nasce l’armonia e la modernità, in una città chiamata snob e nebbiosa, da molti illustri mondiali.
La Londra che si conosce ora è l’evoluzione della vecchia Londra pre conflitto mondiale. Non più gli antichi quartieri storici, ma nuovi quartieri che ogni dieci anni, rendono onore a nuovi patroni ma mantengono la loro identità. Apparentemente la Metropoli migliore al mondo, ma anche nella luce c’è sempre un piccolo tocco di buio e anche l’attuale Londra, ricca di fascino, libertà e giustizia che assomiglia allo yang, ha il suo contrapposto ying, dato da oscurità, chiusura e illegalità dilagante.